Scrivere per farsi capire

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La semplicità è un prodotto ultimo, qualcosa che si raggiunge faticosamente e facilmente, invece, si può smarrire. Nella scrittura giornalistica dovrebbe essere un obbligo più che una scelta stilistica. Tanto più se ci si occupa di giornalismo scientifico come  Tim Radford che per oltre trent’anni è stato science editor al Guardian (ma si è occupato anche di molto altro: letteratura, arte, cultura).  “Life is complicated, but journalism cannot be complicated” dice Radford che in questi giorni ha pubblicato nell’edizione online del quotidiano inglese: A manifesto for the simple scribe – my 25 commandments for journalists, un divertito (e divertente) condensato di un lungo percorso professionale attraverso 25 regole all’insegna del  buon senso e sense of  humor.

Nello scrivere il suo “manifesto”  Radford dimostra la leggerezza di chi, nonostante la vasta esperienza professionale, ha voglia ancora di divertirsi con i “ferri del mestiere” e una modestia sufficiente per rimanere alla larga dal ruolo di Grande Dispensatore di Verità. Ecco così che la lettura dei consigli di Ratford ai giovani giornalisti (che possono tranquillamente valere anche per chi alle prime armi non è) risulta molto piacevole e con diversi spunti di riflessione.

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