Fare di se stessi un brand? Si può fare, grazie a Skande

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Due parole mi piacciono molto nel nuovo libro di Riccardo Scandellari: valore e qualità. Ritornano spesso nel testo, sottolineano tecniche e definiscono obiettivi, ma, soprattutto, a mio parere, identificano una modalità di fondo, la chiave per approcciare correttamente il Web. Chiave tutt’altro che scontata, aggiungo. Rara come l’acqua nel deserto nella saggistica social web Internet qualcosa.

Leggendo il libro di Skande, “Fai di te stesso un Brand. Personal Branding e reputazione online”, edito da Dario Flaccovio editore, l’equazione fra contenuto di valore e reputazione online viene risolta in tutta la sua plastica evidenza e semplice complessità. Bisogna saper costruire contenuti utili – di valore, appunto – per la propria community per poter erigere una buona reputazione online “…il contenuto sarà l’arma per poter creare interesse verso te o la tua azienda….”, scrive Riccardo Scandellari a pag. 41, come non essere d’accordo.

Si va bene ma come realizzarli questi contenuti e, soprattutto, dove metterli? E qui il buon Skande prende la strada giusta e con una scrittura fluida e per nulla banale fa un paio di operazioni importanti. Innanzitutto straccia il velo su una ipocrisia ancora ben radicata nei circoli dei benpensanti del Web (si ci sono anche questi) ovvero che il blog sia uno strumento di libera espressione della propria voce, idee, mal di pancia, ecc. E invece, finalmente, qui si legge, giustamente che il blogging è il principale strumento di personal branding, il cuore di una comunicazione strategicamente pensata e tatticamente realizzata.

“Io scrivo per i lettori e non per google” si legge a pag. 122, e questa è la seconda operazione di Skande. Che la seo sia importante nulla quaestio ma che non debba essere un’ossessione, finalmente qualcuno lo dice. Conta più il valore che porti alla tua community.

Unica piccola critica: manca un presa di posizione decisa sulla necessità di ascoltare, di comprendere cosa interessi profondamente alla tua community di riferimento e costruire su questo la propria capacità di apportare valore.

ArcSoft_Immagine9Ma a parte questa piccola nota, Riccardo ha costruito un libro che poi non si perde in chiacchiere e arriva al sodo. Il come è ben argomentato e spiegato (come si potrebbe notare dalle mie sottolineature, vecchio vizio da universitario). Strumenti concreti da applicare subito e non è poco, in questo regno di fuffalandia.

Ma il merito più rilevante di questo libro è riuscire a spiegare la enorme importanza di “saper essere” sulla Rete, l’esiziale necessità di una propria identità (che siate singoli essere umani o grandi multinazionali) e le enormi opportunità che da questo scaturiscono. Se lo leggete passerete la notte successiva a mettere in pratica quello che il buon Skande vi ha suggerito, tant’è.

Infine una nota di merito per la scelta dei contributori, ottimi professionisti e nota di riconoscenza per avermi messo nella lunga lista di persone che, in qualche modo lo hanno ispirato. Ovviamente il mio nome appare solo perché ho acquistato da lui un Ipad che, per la cronaca, è quello che appare nella foto.